In attesa delle modifiche che verranno apportate al Decreto Rilancio in corso di conversione e dei chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate su dubbi applicativi della normativa, ripercorriamo le varie strade per ottenere il Superbonus al 110% e non solo.
La previsione normativa
L’articolo 119 del DL Rilancio, al primo comma, stabilisce una detrazione pari al 110% delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.
Cosa sono gli interventi “trainanti” che danno diritto al Super Bonus?
Rispetto ai bonus già esistenti in passato, il Decreto Rilancio ha introdotto tre nuovi interventi agevolabili al 110% riconducibili alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti negli edifici unifamiliari o nelle parti comuni degli edifici e interventi isolamento termico (c.d. cappotto termico) che dovranno essere effettuati con l’utilizzo di materiali isolanti nel rispetto di determinati requisiti.
Questi tre interventi sono stati definiti “trainanti” in quanto se congiuntamente ad almeno uno di questi tre ne verranno effettuati altri di efficientamento energetico indicati all’art. 14 del DL n. 63/2013 già agevolati (ma in misura minore), a tutti questi spetterà la detrazione del 110%.
Lo stesso meccanismo di incremento dell’aliquota al 110% verrà applicato anche ad interventi di installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici e per le spese di installazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica, a condizione che vengano effettuati insieme ad uno degli interventi c.d. “trainanti” che beneficiano del “superbonus”.
In generale la disposizione chiarisce che ai fini dell’accesso alla detrazione, i lavori oggetto del beneficio dovranno rispettare i requisiti minimi previsti dal Decreto Rilancio e dai Decreti che attendiamo vengano emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico
Quale agevolazione per il Sisma Bonus?
Nel Decreto Rilancio sono state inserite misure particolamente agevolative anche per varie tipologie di interventi di miglioramento antisismico degli edifici. Rispetto al passato la misura della detrazione sarà innalzata al 110% con l’ulteriore beneficio che in caso di cessione del credito ad un’impresa di assicurazione e di contestuale stipula di una polizza che copra il rischio di eventi calamitosi per unità immobiliari ad uso abitativo, spetterà una detrazione del 90% sul premio assicurativo.
Quali possibilità per gestire il credito d’imposta?
Il vero punto di forza della nuova misura è sicuramente la possibilità, rispetto al passato, di poter cedere i crediti di imposta scaturenti dalle detrazioni agli istituti di credito e agli altri intermediari finanziari. In passato tale possibilità era riservata solo ai soggetti c.d. “incapienti”, mentre tutti gli altri soggetti potevano cedere il credito solo ai fornitori e ad altri soggetti collegati alla filiera dei lavori che avevano dato origine alla detrazione
In base alle nuove disposizioni, in linea generale, il Contribuente avrà tre opzioni per decidere come gestire la detrazione maturata sui lavori agevolati:
- la prima strada, e forse la meno allettante, sarà quella di godere direttamente della detrazione;
- la seconda alternativa, sarà invece la trasformazione della detrazione in credito di imposta con la possibilità di cessione agli istituti di credito;
- la terza via, infine, consisterà nella possibilità di chiedere lo sconto in fattura al fornitore per l’intero ammontare dovuto. Il fornitore che ha fatto i lavori, a sua volta, potrà recuperare tale importo come credito d’imposta da utilizzare in compensazione oppure scegliere la cessione del credito ad altri soggetti incluse banche e istituti finanziari.
Quali i crediti cedibili?
I soggetti che sostengono dal 1° luglio prossimo fino alla fine del 2021 non solo le spese che danno diritto alla detrazione super del 110%, ma ogni altro onere collegato a interventi di edilizia che danno diritto alle detrazioni standard, possono fruire dello sconto in fattura o trasformare le detrazioni in crediti di imposta ed effettuarne la cessione.
Il nuovo meccnismo riguarderà quindi:
- a) interventi di recupero del patrimonio edilizio effettuati su parti comuni o su singole unità immobiliari residenziali;
- b) interventi di efficientamento energetico di cui all’articolo 14 del DL n. 63/2013, inclusi gli interventi che beneficiano dalla detrazione maggiorata del 110%;
- c) interventi di miglioramento antisismico inclusi quelli assistiti dalla detrazione maggiorata del 110%;
- d) gli interventi di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti (c.d. bonus facciate);
- e) gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici comprese quelli che beneficiano dalla detrazione maggiorata del 110%;
- f) gli interventi di installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici anche in questo caso, inclusi quelli assistiti da detrazione del 110%.
Via libera alla cessione anche per vecchie rate resiue?
Altro punto di forza della nuova normativa è sicuramente la possibilità prevista dall’art. 121 comma 3 del Decreto, che prevede l’opportunità di trasformare l’importo della detrazione in credito d’imposta, con possibilità di successiva cessione, anche in relazione alle rate residue di detrazione relative a interventi effettuati in anni precedenti.
Ci sarà abbastanza liquidità per far decollare il Bonus?
In questi giorni c’è grande attenzione agli emendamenti attualmente in discussione in vista della conversione in Legge del Decreto Rilancio. L’intervento più atteso, che agevolerebbe soprattutto i soggetti più piccoli, è quello che dovrebbe consentire di incassare il credito di imposta prima della fine dei lavori ovvero già quando si emette la fattura in base all’avanzamento dei lavori stessi.
Quali i prossimi passi?
Per avere chiari i confini della nuova normativa e per essere pienamente operativa, sarà necessario attendere il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che chiarirà le regole per la cessione dei crediti e per lo sconto in fattura. Attese sono anche le linee guida del Minstro dello Sviluppo economico che definiranno le modalità con cui i tecnici abilitati dovranno rilasciare le asseverazioni per gli interventi oggetto di beneficio.